L’immagine che vi riporto è la pagina di inizio del romanzo “Undici Minuti” di Paolo Coelho che, come potete leggere, inizia con “C’era una volta una prostituta di nome Maria…”. Un inizio particolare, dato che di solito questo è l’inizio delle favole e che di solito le favole non parlano di prostitute. Ma, come dice anche l’autore, “in ogni istante della nostra vita, abbiamo un piede nella favola e l’altro nell’abisso, manterrò questo incipit”.
Questo in verità è il libro che amo di più di Coelho. Vi chiederete perché?
Può sembrare una storia esclusivamente erotico/sessuale, invece per me è la storia di una donna, Maria, intraprendente, consapevole della sua bellezza, intelligente che decide liberamente di fare delle scelte nella sua vita per raggiungere i suoi obiettivi.
Vi racconto brevemente la trama:
“Questa è la storia di Maria o meglio, c’era una volta una prostituta di nome Maria”.
Maria, come tutte le donne, è nata vergine e innocente. E’ una bimba che vive in un piccolo paese del vasto Brasile e sin da piccola, sogna il principe azzurro.
Nell’adolescenza desidera incontrare l’uomo della sua vita, bello, ricco, intelligente. Desidera sposarsi e farsi una famiglia.
Maria diventa presto una giovane donna, bellissima e consapevole della sua bellezza; impara ad “usare” gli uomini, mostrandosi sempre seducente fino a sedurre, senza farsi mai toccare, addirittura il suo capo, che le darà un aumento di stipendio che Maria userà per fare il suo primo viaggio da sola: desiderava vedere la città di Rio De Janeiro.
E’ proprio qui che la sua vita ha una svolta importante: Maria compie la sua prima scelta. A Rio incontra un impresario svizzero che la trova bellissima e le promette uno sbocco nel cinema. Lei accetta e si trasferisce così a Ginevra, dove si troverà davanti a una realtà ben diversa: ballare per molte ore in un locale per poche soldi.
Ci resta per poco tempo, verrà licenziata, ma grazie alla sua intraprendenza si farà dare una bella somma di denaro. Cerca allora di fare la modella, trova un’agenzia e frequenta nel frattempo la biblioteca per imparare il francese e potersi muovere meglio in quella terra straniera.
Arriva il primo ingaggio dell’agenzia, che però le propone una cena con un uomo arabo. Quella sera, oltre alla cena, accetta di andare in albergo con lui per mille franchi.
Da allora andrà a lavorare in un locale, il più esclusivo di Ginevra, dove farà la prostituta. Farà sesso con molti uomini, ma per evitare la tentazione dell’amore affiderà il proprio cuore solo al suo diario e nel locale entrerà solo col corpo e la mente.
Prende il suo mestiere molto sul serio, studia, legge molti libri erotici per comprendere cosa piace agli uomini, per sapere tutto ciò che ruota intorno al sesso. Vuole conoscere meglio i propri clienti e soddisfarli.
Undici Minuti è il limitato arco di tempo che Maria dedica agli uomini.
Maria entra anche in contatto con l’anima di questi sconosciuti: lei può essere tre donne a seconda di chi la cerca: la ragazza ingenua, la donna fatale e la madre comprensiva...”-
Con l’inizio di questa professione, inizia la sua personale pianificazione: si da tempo un anno per poter spedire del denaro ai genitori in Brasile, che sono convinti che la figlia faccia la modella, e comprare il biglietto aereo di ritorno a casa.
Ora non posso raccontarvi tutta la storia, ma Maria incontrerà (forse) l’amore, l’uomo che in qualche modo la “turberà”.
Ho voluto molto bene al personaggio di Maria, perché è molto realistico. Una giovane donna portata via dal suo paese con l’inganno e che la vita porterà a prostituirsi, ma che liberamente sceglie, perché attratta dalla facilità di accumulare denaro.
· Davanti a un inganno come avreste reagito? Vi è mai successo?
· Questa storia è un susseguirsi di scelte che compie Maria, davanti a un bivio. Come avreste fatto voi a uscire da una situazione difficile?
· Imparare diventa la chiave per non subire il lavoro? Voi come vi comportereste?
· In questo racconto, io ci ho visto una grande forza di volontà e tenacia in Maria. Cosa significa per voi forza di volontà?
Di questo mi occupo nelle mie serate di gruppo di bookcoaching, racconto una storia, nascono delle riflessioni, portiamo il romanzo dentro di noi. Tutto questo ci aiuta a comprendere la nostra realtà e a conoscere realtà diverse perché un racconto diventa tanti racconti a secondo di quante persone partecipano. Lavoriamo di introspezione e il racconto diventa uno strumento, un mezzo per trovare equilibrio nella nostra vita.
Nella pagina del mio sito “in gruppo” trovi le serate di bookcoaching “l’amore nelle sue declinazioni” e mercoledì 12 dicembre 2018 parleremo proprio di Undici Minuti.
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Graziella
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