L’immagine che ho scelto per questo post non è una fotografia, ma un autoritratto incredibilmente realistico di Lee Price – artista americana che dipinge di donne e di cibo e di cui vi cito una frase:
People ask me: Why do you write about food, and eating, and drinking? Why don't you write about the struggle for power and security and about love, the way others do?
They ask it accusingly, as if I were somehow gross, unfaithful to the honor of my craft.
The easiest answer is to say that, like most other humans, I am hungry. But there is more than that. It seems to me that our three basic needs, for food and security and love, are so mixed and mingled and entwined that we cannot straightly think of one without the others.
So it happens that when I write of hunger, I am really writing about love and the hunger for it, and warmth and the love of it and the hunger for it...and then the warmth and richness and fine reality of hunger satisfied...and it is all one.
"La gente mi chiede: perché scrivi di cibo, e di mangiare, e di bere? Perché non scrivi della lotta per il potere di sicurezza e di amore, come fanno gli altri?
Lo chiedono in modo accusatorio, come se fossi in qualche modo grossolana, infedele all'onore del mio mestiere.
La risposta più facile è dire che, come la maggior parte degli esseri umani, io ho fame. Ma c'è di più, mi sembra che le nostre tre esigenze fondamentali, il cibo e la sicurezza e l'amore, siano così miste e mescolate e intrecciate che non possiamo direttamente pensare ad una di questa senza le altre.
Succede quindi che quando scrivo di fame, scrivo davvero di amore e della fame d’amore e del calore, dell’amore e della fame per questo … e poi il calore e la ricchezza e la realtà della fame è ben che soddisfatta... ed è un'unica cosa."
Sono parole che ho fortemente sentito, perché nella mia esperienza di donna ho avuto difficoltà a comprendere che cosa fosse veramente la mia fame e quanto di simbolico potesse contenere.
“Io ho fame”, cosa vuol dire?
Siamo sicure che stiamo parlando di una fame fisica, ogni volta che ci ripetiamo queste tre parole? Magari invece abbiamo la necessità di riempire il contenitore del nutrimento emotivo dove mettiamo le cose di cui abbiamo bisogno per rendere la nostra vita appagante e piena di significato, quindi stiamo parlando di alimenti per il cuore.
Cosa possiamo fare per distinguere tra fame fisica e fame emotiva?
Bisogna imparare a sentire i segnali dentro di noi, i delicati sussurri del nostro corpo. Spesso le donne che vivono in conflitto il rapporto col loro corpo, con la loro fame, hanno la necessità di capire che non è l’appetito fisico che le spinge a mangiare.
Che cosa c’è quindi dietro la fame?
Molto spesso si tratta delle privazioni che viviamo nelle altre aree della nostra vita.
Spesso mangiamo perché siamo in balia delle nostre emozioni, ma impariamo ad apprezzare il cibo come metafora dei nostri desideri e delle nostre preoccupazioni. Poi, le parole e le immagini di Lee Price mi hanno ispirata tantissimo perché fame, sicurezza e amore sono parte di un'unica cosa.
“our three basic needs, for food and security and love, are so mixed and mingled and entwined that we cannot straightly think of one without the others”.
Vi lascio con questa domanda: qual è il cibo che state inseguendo?
Mi piacerebbe che possiate rispondere sotto questo post.
A breve vi darò informazioni su un percorso donne e cibo a cui tengo molto, che avrà posti limitati e che partirà a gennaio 2019.
Un abbraccio.
Graziella
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