Terzo appuntamento di bookcoaching mercoledì 4 dicembre 2019 a Evolvo Libri alle ore 20,30.
Chi è l’amante?
Che ruolo ha l’amante nella relazione?
Perché chiamiamo così la persona che si inserisce nel rapporto di coppia?
In fondo il significato della parola Amante è: colui o colei che ama
Perché “arriva” l’amante all’interno di una coppia ?
Queste sono alcune riflessioni che sono emerse durante la lettura di “L’Amante” di Abraham B. Yehoshua.
Un romanzo che ho letto questa estate, mi ha colpito la scrittura dell’autore, intima e a tratti “esistenziale”, ricca di “dubbi interiori” sulla vita, sull’amore, probabilmente data dal convivere in un contesto storico dove la guerra è ancora protagonista.
Un romanzo molto introspettivo, dove l’autore si affida alle voci dei suoi personaggi, ai loro ricordi, ai loro desideri, alle loro aspettative e soprattutto alle loro personali realtà.
L’ho letto senza divorarlo, è un libro che secondo me va letto lentamente per poter procedere insieme ai vari protagonisti, per riuscire ad entrare nella loro “testa” , nel loro contesto sociale e culturale.
Ecco qui una breve trama:
“Siamo in Israele, il periodo storico va dalla guerra del Jom Kippur (guerra dove gli stati arabi confinanti attaccarono Israele durante le festività ebraiche nel 1973) all’Intifada, “Rivolta delle pietre” palestinese alla fine degli anni ’80.
In questo ambiente si sviluppa “L’Amante”.
In una stessa terra convivono arabi ed ebrei, persone che lavorano insieme, abitano a pochi chilometri gli uni dagli altri, hanno la stessa nazionalità, quella israeliana ma tra di loro c’è comunque un muro di paura e diffidenza. Non amano in fondo approfondire la conoscenza dell’altro, si sfiorano, ci può essere magari una forma di rispetto, ma mai amicizia.
Lo scrittore, come vi dicevo, si affida alle voci dei suoi personaggi e il primo ad iniziare la storia, o meglio la sua realtà è Adam, il marito.
Adam è titolare di una officina meccanica e il suo pensiero principale, di ogni giorno, è quello di ritrovare l’amante di sua moglie Asya.
Asya, la moglie è una donna che si è chiusa in se stessa dopo la tragica morte del figlio.
Il figlio di 5 anni, sordo dalla nascita, perde la vita in un incidente stradale perché aveva spento il dispositivo per sentire i rumori e i suoni, mentre attraversava la strada. Il dispositivo, che aveva modificato Adam con la possibilità di spegnerlo per dare al bambino anche la possibilità di vivere il silenzio…
La morte del figlio li mette in uno stato di oscura inquietudine, di terrore, di confusione che li porta ad allontanarsi uno dall’altro.
Adam già si domandava, nelle sue riflessioni se amava sua moglie, se l’avesse mai amata.
Anzi, Adam è alla ricerca di Gabriel, l’amante di sua moglie perché il periodo in cui Gabriel entra nelle loro vite, è un momento che porta vivacità e passione nella vita di Asya.
Insomma Adam non sa come rendere felice sua moglie e spera così in Gabriel.
Adam in Gabriel vede e cerca qualcuno che ami suo moglie al posto suo per liberarsi da un peso opprimente, da un senso di colpa per la morte del figlio…”
Non vi racconto altro, il resto lo scoprirete nella serata…
Perché arriviamo a sentirci soli, persi, confusi in una relazione di coppia?
Perché può diventare difficile superare insieme un trauma?
Cosa vuol dire per te sentirti solo/sola? Cos’è la solitudine per te?
Come può la amante/l’amante trasformare la relazione di coppia?
Una storia travolgente per me, piena di profondità.
Secondo me ogni tipo di relazione è fatta di luce e di oscurità.
La vita, la relazione è fatta di momenti di gioia e momenti in cui viene richiesta la presenza totale della coppia per elaborare un trauma e qui entrano in gioco i sentimenti, le emozioni che ognuno di noi li vive in modo differente: rimuovendole, prendendone distacco oppure si può provare a starci dentro…viverle in tutta la loro “crudeltà” ….ma siamo diversi, può essere difficile…
Questo è quello che è emerso dentro di me durante la lettura e per un bel po’ di tempo questa storia me la sono portata con me…ne parleremo meglio nella serata.
Vi ricordo nuovamente che per le serate di bookcoaching non è necessario aver letto il libro, lo potete leggere anche dopo, anzi molte delle mie clienti “lo gustano” proprio dopo, perché nell’incontro, io vi racconto la storia che per me è un mezzo per parlare di noi e lavorare così di introspezione.
Il racconto, la narrazione ci aiuta a osservare dall’esterno le nostre esperienze per questo credo nei libri come prima cura della nostra anima e del nostro cuore.
Ci tengo tantissimo a comunicarvi che le serate sono aperte anche a tutti i non lettori, è un percorso di gruppo di crescita personale, di lavoro su se stessi, attraverso le storie e non vi nascondo che per me, che prima nasco come libraia è un ottimo strumento per avvicinare le persone alla lettura, per questo è molto differente dal gruppo di lettura classico, infatti è Coaching.
Appuntamento a Evolvo libri mercoledì 4 dicembre 2019 alle 20,30.
Costo dell’incontro 15,00 ivato
Graziella
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