In questi giorni ho ripreso in mano un libro letto molto tempo fa, “La Metamorfosi” di Franz Kafka.
Un romanzo intenso, profondo, ricco di contenuti in poche pagine. Un romanzo che si adatta molto all'energia invernale del mese di gennaio. Un mese lungo, lento, che ti spinge a fare riflessioni, a dialogare con te stessa, ho sempre vissuto così il primo mese dell’anno.
Perché leggere e rileggere “La Metamorfosi”?
Personalmente trovo che sia un romanzo che tratta temi profondi come la diversità, la solitudine e l’assenza di relazioni umane.
Penso di avervi detto cose molto forti, è meglio che vi racconto brevemente la trama:
E’ la storia di Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che vive con i genitori e la sorella.
Una mattina nel suo letto, dopo una nottata di sogni inquieti, si ritrovò trasformato in un enorme insetto.
Era steso sul dorso, un dorso duro come una corazza e alzando leggermente la testa, vide il suo ventre prominente e numerose zampette che oscillavano. Provò più volte ad alzarsi in piedi senza riuscirci. Nel frattempo i genitori e la sorella lo chiamarono più volte perché avrebbe dovuto essere già sveglio e pronto per andare a lavorare.
Quella mattina aveva il treno alle 6,00 ed erano già le 6,30.
I genitori erano preoccupati, del resto lui li manteneva tutti. Gregor infatti, si sarebbe licenziato da tempo, ma purtroppo i suoi famigliari avevano contratto un debito con il suo principale e solamente dopo aver saldato ciò, lui si sarebbe sentito libero.
Il suo datore di lavoro, mandò addirittura il procuratore a controllare perché Gregor non fosse partito. Egli tentò di dare spiegazioni, a parlare, ma nessuno riusciva a comprenderlo, finchè dopo varie peripezie riuscì ad aprire la porta.
Tutti rimasero impietriti, il procuratore scappò, sua madre svenne e suo padre cercò di ricacciarlo nella sua stanza per poterlo rinchiudere.
Gregor si addormentò e dopo un pesante sonno, si avvicinò alla porta perché sentì l’odore di cibo, trovò infatti una ciotola con del latte zuccherato, dove galleggiavano delle piccole fette di pane.
Fu felice, era molto affamato, ma si rese subito conto che era un insetto e del latte e del pane era disgustato.
Da quel giorno lui cominciò a nutrirsi di verdure vecchie e marce, pezzi di formaggio, delle mandorle, avanzi della cena e un po’ d’acqua, gli preparava il cibo sua sorella.
Iniziò così in famiglia una nuova vita, sua sorella Grete si prese cura di Gregor mentre i suoi genitori erano preoccupati per la loro situazione finanziaria.
Gregor, col tempo, si trovò a suo agio nel suo nuovo vestito/corpo, scalò le pareti, corse su per il soffitto con una certa allegria, si sentì libero, leggero erano cadute tutte le responsabilità che fino ad allora erano state sulle sue spalle.
Ora non voglio raccontarvi il finale, solo portarvi verso delle riflessioni.
Ora rispondo alla domanda perchè leggere questo romanzo?
A mio avviso, Kafka in questo racconto affronta il tema della diversità, come senso di libertà.
Il protagonista in fondo inizia ad accettarsi nel nuovo corpo, lo sente e sperimenta i nuovi movimenti, arriva a provare un senso di felicità, non si preoccupa più di mantenere i componenti della sua famiglia (sua sorella Grete andrà a lavorare). Invece, la diversità non verrà accettata dai suoi famigliari ad eccezione di sua sorella.
Emerge anche il tema della solitudine, in fondo Gregor era solo anche prima della metamorfosi, per i suoi era soltanto la persona che li manteneva economicamente.
Gregor, nel corpo di uomo si sentiva oppresso, viveva un senso di solitudine legato alle sofferenze, le delusioni della vita.
Nel corpo di un insetto è come se vivesse la solitudine da una prospettiva diversa, più tempo per sé, per correre, per riposare, ha una visione diversa degli spazi, nonostante sia consapevole che la sua famiglia lo ripugna, e per i famigliari la sua esistenza sia inutile.
· Chi è Gregor?
· Perché gli succede questo?
· Ci siamo mai svegliati una mattina e ci siamo sentiti diversi, come se avessimo cambiato pelle?
· Cosa vuole dirci il protagonista?
· Che insegnamento c’è in questo racconto, nel caso ci fosse un insegnamento?
· Vi siete mai sentiti soli?
· Vi siete mai sentiti rifiutati nelle vostre relazioni più intime?
· Cosa rappresenta la solitudine nell’amore nelle sue declinazioni?
Bene, queste sono le domande che propongo in una serata di bookcoaching, che consiste proprio nel partire da un racconto, una narrazione per poi arrivare a parlare di noi, per fare introspezione.
L’importanza delle storie, in cosa consiste?
Spesso ci identifichiamo coi personaggi dei racconti perché ci riportano ai nostri vissuti e comprendiamo gli insegnamenti della vita nel bene e nel male.
Col tempo le difficoltà e sfide di ogni giorno, le vedremo come percorsi di crescita necessari per allenare le nostre potenzialità e abilità.
Io spesso dico che le storie, le favole, le fiabe, insomma i racconti sono sempre stati la mia prima “cura” , per il mio corpo, il mio cuore, la mia mente e la mia anima.
Mercoledì 9 gennaio 2019 alle 20,30 in libreria parlerò proprio di questo romanzo, che amo molto nonostante la “tragicità della storia".
Ognuno di noi vive delle metamorfosi nella vita e comprendere come muoversi in questo, che è diverso per ogni essere umano, è importante per “mordere” la vita e riuscire a condurla nonostante gli eventi di domani.
Vi aspetto in libreria e vi chiedo di condivide questo post se vi ha invitati a pensare.
Graziella
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